| Spit seguì la veloce Vera sfrecciarono per la citta' eseguendo trick e salti vari per evitare gli ostacoli e poter prendere la via più veloce per il posto dove Vera lo stava portando. non conosceva bene la città quindi si limitava a seguire bene vera, il vento gli sferzava il volto facendo svolazzare il suo giubbotto. Fino a quando si fermarono avanti a un edificio abbandonato, non lo era. Sembrava abbandonato come se non ci fosse nessuno da anni, ma non era malmesso e qualcosa gli diceva che non era per niente abbandonato, ma non sapeva bene cosa. Doveva essere molto probabilmente il quartiere generale, non si fece problemi spiccò vari salti dai punti d'appoggio per arrivare fino ad una spaziosa terrazza, atterrò in silenzio e attese i movimenti della ragazza, apri' la porta lo fece entrare e poi la richiuse alle sue spalle. Saltò sulla ringhiera della scale scivolando giù seguito da un pò di scintille atterrò in un corridoio con un pesante lampadario vittoriano e tante porte numerate, non una finestra. Molto molto accogliente devo dire disse in tono sarcastico osservando la stanza, non avevano buon gusto Poi ascoltò quello che disse Vera che si avviò subito dopo nella porta numero uno prima che sparisse disse sempre in tono sarcastico Ordini ordini e nessuna spiegazione non che mi vada molto bene così. poi la ragazza sparì nella stanza e lui non gli rimase che entrare nella stanza tre e aspettare quei maledetti 10 minuti. Odiava aspettare e odiava il bianco, e come per scherzo era una stanza d'ospedale con tanto di macchinari letti in fila, ci mancavano solo le infermiere ed i malati e sarebbe stata perfetta. Oh Ma che carina, molto rassicurante direi, questa e' la conferma che non hanno un ottimo gusto, vabbè nn mi resta che aspettare, anche s e non so esattamente cosa. Si chiedeva perchè la stanza, perchè tutto questo mistero perchè quei macchinari, che diavolo stava succedendo quella città era veramente strana e tutto quel casino per entrare in una fazione. Bah. erano proprio strani ma contenti loro contenti tutti lui voleva solo sbrigarsi e finire il prima possibile tutta sta storia aveva un lavoro da fare e non poteva permettersi disperdere tempo a giocare con una ragazzina dai capelli viole. Si appoggiò al muro di fianco alla porta, le gambe incrociate, le braccia anche al petto, e la testa appoggiata al muro, chiuse gli occhi, ma i suoi sensi rimasero acuti e guardinghi. Attendeva e non si fidava di certo di quelle persone, non sapeva cosa sarebbe successo, e questo non gli andava molto a genio. non amava le sorpresa, soprattutto da una che lo aveva ammanettato gambe e piedi al loro primo incontro.
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